RCA Telegram News California - Betta, 'senza uno scopo sociale la musica perde valore'

Betta, 'senza uno scopo sociale la musica perde valore'
Betta, 'senza uno scopo sociale la musica perde valore'

Betta, 'senza uno scopo sociale la musica perde valore'

Riconfermato sovrintendente lirico Palermo, apertura ai giovani

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Il musicista gentiluomo, Marco Betta, riconfermato sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo dopo oltre tre mesi di vacatio in cui la sua nomina sembrava traballare nonostante il sostegno ricevuto da più parti, a cominciare dal presidente della fondazione lirica, il sindaco Roberto Lagalla. Mentre la politica litigava riempiendo caselle con svariati nomi, Betta nel frattempo rinunciava a correre per la Fondazione Santa Cecilia, una delle più prestigiose d'Europa, di cui è Accademico. Ora è tornato al Massimo, una macchina complessa, con circa 400 dipendenti. "Niente è scontato nella vita - afferma Betta - e sappiamo che le cariche artistiche non sono mai definitive. Tutto può cambiare da un giorno all'altro. Ma ora è il momento di riprendere il lavoro. E' un progetto quinquennale di rafforzamento di attività già avviate, come il teatro diffuso, i cori cittadini nei quartieri più a rischio. Lo ripeto: se la musica non ha come scopo civile e sociale, se non è per tutti perde gran parte del suo valore. Ma tra le altre priorità c'è anche quella di rendere la fondazione più internazionale con tournée in Giappone, in Asia e in Europa, soprattutto in Germania". Quanto alla nomina di un direttore artistico, il musicista e compositore dice che "sta cercando una figura tecnica, un musicista dalle qualità complesse. Finora ho ricoperto io questo ruolo, un doppio incarico di grande impegno. Dovremo nominare un direttore musicale. Omer Meir Wellber scade a fine dicembre, dirigerà il concerto di Capodanno e poi andrà ad Amburgo". "Un'altra priorità - continua Betta - è quella di far conoscere la musica contemporanea, quella del tempo che verrà è una gemma importante e i giovani compositori vanno incoraggiati. I giovani non li voglio solo come pubblico. Bisogna abitare la contemporaneità". Il sovrintendente è restio ad anticipare i programmi: "Volete farmi litigare con il Consiglio? Non do il titolo, ma posso dire che faremo un'opera di Giorgio Battistelli, con la regia di Roberto Andò".

L.Diaz--RTC